IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI)
vecchio Corso Garibaldi, la carrozzella del forastiero rallentava un poco il passo, in via Marina, in quella strada eternamente disselciata, dalle buche
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fattogli dalle allegre comari di Windsor, che lo hanno sepolto in un canestrone, sotto una montagna di biancheria sporca e lo hanno calato nel Tamigi
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indietro, nelle medesime catapecchie, e scacciati dalle demolizioni, sono rientrati, rientrano la notte ad abitare le rovine, e si gittano alle
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intervallo: e insieme un aprir e chiuder di porte, uno schiuder di finestre e di balconi, un parlare, un discutere a voce alta, dalla strada o dalle
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dalla morte. Questo lato è il meno orribile, quando lo si percorre, passo passo, dalle spalle di via Guglielmo Sanfelice, dalle spalle dello
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bizzarramente, pur riapparendo sotto novelle forme: non i fatti che sono regolati dalle misteriose correnti del destino. In questa profonda e palpitante
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comunicano i loro numeri, fanno combriccola sui pianerottoli, se li dicono dalle finestre, se li telegrafano a segni. La venditrice di frutta, che sta sotto il
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, era, sulla montagna: e il Maligno lo tentava. Cristo era disfatto dalle orazioni e dal digiuno. Diceva, il Maligno: Tu muori di fame; se sei
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pregare dai bimbi, dalle donne, dalle nonne vecchie; l'aspetteranno in istrada, alla porta della chiesa, presso il confessionale, alla porta del
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avere l'indirizzo, dalla direttrice delle suore, dalle suore, dagli inservienti, e piangere, e pregare, e scapigliarsi e scongiurarli, in nome di
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guarire i mali di testa; vi è il Crocifisso del Carmine che ha fatto sangue dalle piaghe; vi è il bastone di san Pietro che si venera nella chiesa
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, tali stanze, a cui si accederebbe dalle scale di servizio? E nei conventi che il Municipio oramai possiede in gran numero, da cui sono state discacciate
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dalle mosche. Vi sono anche delle fette di due centesimi, pei bimbi che vanno a scuola; quando la provvista è finita, il pizzaiuolo la rifornisce
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di bambini, di bimbe pullulano, si arrotolano, si aggrovigliano in tutte le vie, dalle più aristocratiche alle più popolari, creature seminude, scalze
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le tristezze, con voci roche, velate dalla fame e dalle malattie, con i germi ereditarii che un atavismo, ahi, di povertà, vi mise, con gli istinti
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lungo le vie, simili a quelli da cui è contristato il Rettifilo e che, certamente, verso il mare, saranno distrutti dalle brezze marine, come si dice